L’inquinamento luminoso indotto dalle luci della città di Trieste ha provocato prima l’installazione dello strumento ottico da 50 cm. sulle alture del Carso poi ha reso obsolete anche queste strutture osservative.
Ora la grande ricerca avanzata avviene sui picchi deserti delle montagne andine o sui vulcani spenti dell’Atlantico.
Basovizza si fa ricerca in campi specifici restituendo a Trieste un ruolo primario che le è sempre stato congeniale.
Nel bellissimo ambiente carsico incontaminato ai piedi del Monte Concusso nel contesto della “cittadella” della scienza astronomica sorgerà una meridiana con motivazione divulgativa; allo gnomonista, in questo contesto, viene consentito un livello di comunicazione più avanzato per un pubblico più evoluto.
L’oggetto, una volta realizzato, evocherà il ricordo della figura professionale di un noto fisico teorico triestino, Giorgio Albèri, scomparso prematuramente nel 1982, ma mai dimenticato da chi ebbe la fortuna di conoscerlo e frequentarlo. I fondi verranno messi a disposizione da un gruppo di parenti, amici e conoscenti.