Il Capitano Enrico Alberto d’Albertis (Voltri 1846-Genova 1932) è noto nell’ambiente gnomonico per le numerose meridiane da lui realizzate (più di 100!)
Animato da un acceso sentimento di amor patrio realizzò, tra le altre, nelle terre vicine al fronte della I guerra mondiale o addirittura nelle città “redente”, diverse meridiane su lastra di marmo, ad Aquileia, a Grado, a Gorizia, a Trieste, Pola e Fiume.
Le meridiane di Aquileia e Grado vennero demolite, per motivi di contrapposizione bellica, ancora in corso le ostilità (1917-18) ; esse sono state ripristinate recentemente da Aurelio Pantanali. Le meridiane di Pola e Fiume, costruite dopo la fine della Grande Guerra, vennero distrutte dai “talebani” comunisti già durante il secondo Conflitto Mondiale o subito dopo di esso; l’orologio solare di Gorizia (Cimitero degli Eroi), pur con un motto adeguato al clima di conciliazione tipico dei nostri tempi, fece la stessa fine, non si sa quando.
Di conseguenza solo quella di Trieste si è salvata … anch’essa non era nata, però, sotto una buona stella perché ci furono dei ripensamenti sulle scritte dedicatorie e la meridiana venne rifatta secondo le regole allora in vigore in ambito militare, secondo la ricostruzione di Paolo Alberi Auber (vedasi articolo , “Il Capitano d’Albertis e la Meridiana di San Giusto” Atti dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, 2004)
La meridiana di Trieste doveva costituire una specie di “pandant” con una simile costruita sul Castello del Buon Consiglio a Trento, e infatti esse sono molto simili, salvo, s’intende, i dati astronomici che le differenziano.
Dopo 80 anni la meridiana costruita su lastra di marmo di Carrara (quanto di peggio vi possa essere per un orologio solare a causa dello sfaldamento e conseguente spanciamento della superficie) era in pessime condizioni.
E’ stata restaurata all’occasione dei lavori di rifacimento del “ricreatorio” “E.Toti” sulla sommità del colle di S.Giusto a pochi passi dalla cattedrale. Si tratta di una posizione incantevole da dove si può godere anche la vista del golfo di Trieste.
Una targa rievocatoria con i dati dell’equazione del Tempo (l’orologio solare segna l’ora del Fuso Orario) e la dedica dei lavori di restauro al noto fisico teorico Giorgio Alberi (1939-1982) è stata applicata alla parete a scopo divulgativo.